Cara Mina,
in questi giorni le trasmissioni televisive e i giornali si sono scatenati a riguardo delle infelici dichiarazioni dell’onorevole Fini sulla questione dei maestri omosessuali. Ne ho sentite di tutti i colori: chi ha letto la questione in chiave politica, chi ha fatto subito sondaggi d’opinione, chi si è messo dalla parte dei genitori e dei bambini, chi ha tirato in ballo l’oscurantismo duro a morire di una certa destra. Vorrei il tuo parere anche perché, al di là del fatto che le dichiarazioni hanno trovato una grande risonanza sui giornali, sempre a caccia di questioni succulente, mi pare che qui sia in gioco il grande tema delle libertà civili in una nazione che si definisce moderna.
Francesco B., Arezzo
Caro Francesco,
grazie della tua lettera che mi dà la possibilità di dire la mia su una incredibile vicenda di dichiarazioni a dir poco incaute, che ha fatto alterare di molto il mio tasso di adrenalina. Sì, devo proprio dirlo. Brutta palla, onorevole Fini! Non so se le sia scappata, se lo pensi realmente, se abbia fatto i suoi calcoli politici o se l’abbia detto perché ormai la demagogia si porta via tutti di peso ... destra, sinistra, centro, sopra, sotto e di traverso ... in ogni caso, gran brutta palla.
A prima vista sembrava proprio che le fosse uscita quasi incontrollata, la cazzata. Come una questione non esplicitamente richiesta e quindi come un reale e incontenibile moto dell’animo. Come una di quelle frasi che covano a lungo nell’intimo del cuore e che aspettano solo l’occasione giusta per venir fuori, meglio se di fronte a una grande platea. Come un desiderio che si vorrebbe fosse realizzato il più presto possibile. Come quelli che dicono (che Dio li aiuti): “Che si fa stasera? Usciamo a menare qualche frocio?”. Sì, è un po’ forte, ma è esattamente quello che mi è venuto in mente subito dopo lo sbollimento dello stupore e dell’arrabbiatura.
Se da una parte mi piacerebbe molto sentire, sia in televisione sia altrove, solo e soltanto la verità, non dico sui misteri irrisolti for ever della nostra squartata Italia, ma almeno per quanto riguarda le riferite opinioni personali dei nostri politici, dall’altra c’è il rischio di beccarsi delle sberle come questa. Ma proprio mai accadrà che la scelta fra uno di destra e uno di sinistra, oppure tra un uomo e una donna, tra un nero e uno non nero, tra un insegnante omosessuale e uno eterosessuale, proprio mai verrà fatta tenendo conto delle specifiche capacità, della preparazione e dell’intelligenza operativa? No, eh? Mi devo rassegnare? Non ce la faccio.
Meno male che ho un’età che non mi permette di legarmi a un cancello con un cartello al collo o di fare scioperi della fame, che peraltro mi farebbero benissimo. Ma tutto quello che succede intorno, la voglia te la fa venire. Ti discriminano fin dalla nascita. Sei un maschio o non lo sei, che bavaglino hai, sei bello o no, sei sano o handicappato, cammini diritto, sei mancino, sei simpatico, come ti vesti, hai un’indole vincente, con chi vai a letto e così via per tutta l’eternità.
Tornando al tema specifico, mi immagino la commissione esaminatrice dei concorsi per gli insegnanti ... Che tipo di indagini farebbe, che genere di domande porrebbe ai malcapitati aspiranti maestri? Valuterebbe certamente anche il grado di omosessualità o il tasso di testosterone, ma come?
Oppure la soluzione radicale ci sarebbe, onorevole, veda se le piace. Aborti di massa quando la diagnosi sentenziasse: omosessualità del feto.